“Grazie per la foto di Vasto, prima eravamo il brodetto”

“Grazie per la foto di Vasto, prima eravamo il brodetto”

“Grazie per la foto di Vasto, prima eravamo il brodetto”

Il discorso di LapennaRide. Si era preparato la battuta e l’ha sparata subito. All’inizio del discorso di benvenuto Luciano Lapenna dal palco di Palazzo D’Avalos guarda Antonio Di Pietro, che è seduto in prima fila. Il sindaco gli dice davanti alla platea piena: “Grazie per la foto di Vasto. Prima eravamo conosciuti per il brodetto”, il piatto tipico della cucina vastese. Poi aggiunge: “Ora siamo più conosciuti rispetto a 7 anni fa”.

E’ il settimo anno consecutivo. Fin dalla prima edizione, l’Incontro nazionale dei valori si svolge a Vasto, nel cortile della storica residenza dei marchesi. Stavolta i dipietristi sono stati previdenti: per evitare l’esodo del pubblico dalle aree assolate a quelle in ombra, hanno attutito i raggi del sole sistemando dei teli di stoffa. 

“E’ la crisi del settimo anno”, dice qualcuno vedendo che, alle 10.45, il pubblico è ancora scarso mentre già è in corso il dibattito tra i giovani. Poi però il parterre si riempie. Parla prima Tommaso Mascitelli, coordinatore regionale dell’Idv: “Siamo vicini agli operai della Sevel, della Pilkington, della Sixty, ai giovani precari. E siamo con gli italiani stanchi di pagare con le tasse le ruberie di certa politica”.

Quindi arriva il turno di Lapenna: “Grazie per la foto di Vasto. Prima eravamo conosciuti solo per il brodetto”. Si ferma e ride. Ridono anche Di Pietro e il pubblico. Poi elenca le sue richieste rivolte al leader dell’Idv e ai politici nazionali presenti: “Un impegno per modificare il patto di stabilità”, consentendo ai Comuni di ottenere qualche euro di finanziamenti in più per assicurare più servizi, “completare i lavori e, soprattutto, pagare le imprese che li hanno eseguiti”.

“Ringrazio la città per questa calda ospitalità”, risponderà Di Pietro a distanza di pochi minuti. “Siamo venuti qui a Vasto perché alla foto di Vasto ci crediamo”.