Iniziano le grandi manovre Lapenna verso il Parlamento?

Iniziano le grandi manovre Lapenna verso il Parlamento?

Iniziano le grandi manovre Lapenna verso il Parlamento?

Luciano LapennaChi lo conosce giura che ci proverà. “Andare a Roma è il suo obiettivo. Al di là dei silenzi e delle timide smentite”. Luciano Lapenna verso il Parlamento? Una voce che sembra più di una voce e che, in ogni caso, circola ormai da molti mesi. Nella sua amministrazione, nella sua maggioranza e nel suo partito. “Spero di poter continuare a fare il sindaco di Vasto”, ha dichiarato il 18 giugno scorso, a un anno esatto dalla seconda vittoria elettorale. 

Ma se Davide D’Alessandro gli lancia una frecciata a mezzo stampa, invitandolo a restare in città e a non puntare al lauto stipendio da parlamentare, nel centrosinistra si sussurra e si teme un ritorno al voto locale nel 2013.

E già inizia il totocandidato. Il valzer dei nomi. Antonio Spadaccini, ad esempio. Luigi Marcello. Mentre Giuseppe Forte, parlando a ZonaLocale, schiaccia il piede sul freno: “Peppino Forte sta bene dove sta. Non deve far niente”. Eppure se ne parla. Come di Vincenzo Sputore, da anni il nome più pronunciato nella lotteria delle candidature. 

I socialisti vogliono un assessore – I socialisti in Consiglio comunale diventano tre e sono pronti a chiedere un assessorato. Tira aria di rimpasto di Giunta a Vasto, dove ormai è ufficiale: Corrado Sabatini aderisce al gruppo socialista, sorto nei mesi scorsi e composto da Gabriele Barisano e Luigi Masciulli.

Barisano ha protocollato ieri in municipio il documento con cui Sabatini annuncia la sua scelta. Eletto con l’Italia dei valori, agli inizi di settembre l’ingegnere ed ex assessore ai Lavori pubblici aveva lasciato i dipietristi per transitare al gruppo misto, prima tappa verso il ritorno tra i socialisti.

 “Se chiederemo un assessorato? Penso di sì”, annuncia Barisano. Per Lapenna una brutta gatta da pelare. Le poltrone non bastano per tutti.

La Regione – Non ci sono solo le elezioni nazionali, che porterebbero anche al voto comunale, se il sindaco decidesse di tentare il salto verso Montecitorio o Palazzo Madama. Ci sono anche le regionali. E altri nomi. Alcuni uguali ai precedenti. Sputore, ad esempio. Ma anche due che hanno parlato chiaramente delle loro ambizioni: Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, e Domenico Molino, consigliere comunale a Vasto. 

Le primarie – Difficile che per ogni scadenza elettorale (quella delle regionali è ancora tutta da decidere) i democratici riescano a uscire con un solo nome dalla sede di piazza del Popolo. L’ipotesi primarie prende corpo. Ad esempio per le elezioni regionali. E anche per scegliere il candidato sindaco, se Lapenna dovesse decidere di tentare la scalata verso Montecitorio o Palazzo Madama. Ma nel Pd in molti sono pronti a sbarrargli la strada prima di arrivare al casello. “Non se ne andrà. Per ottenere la candidatura al Parlamento non basta la volontà personale”, lo stronca un noto attivista democratico. “Gli servirebbe dentro il partito una forza che lui non ha”.