Di Pietro: “Ripartiamo da Vasto Bersani ora deve decidersi”

Di Pietro: “Ripartiamo da Vasto Bersani ora deve decidersi”

Di Pietro: “Ripartiamo da Vasto Bersani ora deve decidersi”

clicca per ingrandire“Ripartiamo da Vasto”. Da quella foto scattata sotto lo sguardo sornione di Enrico Mentana. Ma stavolta manca l’ospite più atteso: Pier Luigi Bersani non ci sarà. Dal Palco di Palazzo D’Avalos Antonio Di Pietro si rivolge a lui. Il leader dell’Italia dei valori, che celebra a Vasto per il settimo anno consecutivo la sua festa nazionale, oggi pomeriggio incasserà il sì di Vendola a una futura alleanza. Intanto, però, lancia un appello al segretario del Partito democratico, la forza politica da cui il centrosinistra non può prescindere, se vuole sperare di vincere le prossime elezioni.

 

“Bersani deve capire”, tuona l’ex pm nel crescendo conclusivo della sua relazione, “che deve fare una scelta e che noi vogliamo aiutarlo” anche perché “non vogliamo rimanere isolati. Il nostro voto non deve rimanere isolato, però ci sono delle linee guida da cui non possiamo prescindere”.

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Ma venti minuti prima era rivolta proprio al Pd questa frecciata velenosa: “Qualcuno dice che bisogna cambiare la foto di Vasto e magari mettere Casini. Il problema non sono le facce. Sono i programmi”.

 

Il discorso – Di Pietro apre rispondendo al sindaco, Luciano Lapenna: “Ringrazio la città per questa calda ospitalità. Siamo venuti qui a Vasto perché alla foto di vasto ci crediamo”, ma con “l’impegno di un programma concreto”.

 

Poi una decina di minuti da ex magistrato. Parla di ruberie: “Ora siamo come vent’anni fa. Vent’anni fa ero il medico diagnostico che contribuì a scoprire una malattia. Un tumore sociale”. Quindi annuncia: “Abbiamo depositato il referendum sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il 12 ottobre inizieremo la raccolta firme”.

 

A Vasto, dove è stata scattata la famosa foto di Vasto, “di un’atra fotografia dobbiamo parlare. La foto della realtà. Le politiche di questi anni hanno aggravato il sistema”. La cura Monti non gli piace: “Non è un fatto personale. Oggi, quando il nostro premier va all’estero, non dobbiamo più vergognarci come facevamo prima. Ma non possiamo condividere le politiche di Monti, che sono fatte di tagli orizzontali. Questi tagli li stanno pagando i più onesti e i più deboli”.

 

Le alleanze – “Qualcuno dice che bisogna cambiare la foto e magari mettere Casini. Il problema non sono le facce. Il problema sono i programmi” e “la riforma Fornero” del mercato del lavoro. Intanto serve “una legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere chi mandare in Parlamento e chi mandare a casa”. Poi l’ex ministro precisa: “Non ci stiamo alleando col Movimento 5 Stelle” di Beppe Grillo. “Rispettiamo il Movimento 5 Stelle e i cittadini che lo votano”. Ma “a quei cittadini diciamo che la protesta da sola non basta. Dobbiamo trasformare la protesta in proposta. Vogliamo costruire una coalizione di programma. Bersani deve capire che deve fare una scelta e noi vogliamo aiutarlo”.

Infine, nell’intervento pomeridiano, al termine del dibattito con Vendola: “Non possiamo prendere la foto di Vasto e dire: mettiamo Casini. E’ una foto di atti impuri”.