Tribunale a rischio, nuova protesta Dall’Alto Vastese no alla chiusura

Tribunale a rischio, nuova protesta Dall’Alto Vastese no alla chiusura

Tribunale a rischio, nuova protesta Dall’Alto Vastese no alla chiusura

Il tribunale di Vasto“Il ministro Paola Severino prenda il pullman qui e vada a Chieti. Partirà alle 6 del mattino e arriverà alle 9.30”. La battaglia per dire no alla chiusura del Tribunale di Vasto si sposta nell’Alto Vastese. Nell’area più interna e più svantaggiata. “Qui le strade sono dissestate e già per raggiungere Vasto ci vuole almeno un’ora e un quarto”, fa notare l’avvocato Gabriele D’Ugo, presidente del comitato che si oppone alla soppressione.

“E’ stata un’azione provocatoria nei confronti dei ministro.
La Severino dice che la geografia giudiziaria italiana è ancora ferma all’Ottocento, quando si viaggiava in carrozza, mentre oggi è facile raggiungere i Tribunali. Noi abbiamo dimostrato che nel Vastese è tutt’altro che agevole”, commenta D’Ugo a manifestazione terminata.
Con lui una delegazione composta dai sindaci di San Salvo, Schiavi di Abruzzo e Castelguidone, Tiziana Magnacca, Luciano Piluso e Donato Sabatino, e i legali Salvatore De Simone (originario di Schiavi), Sebastiano e Luigi Del Casale, Fiorenzo Cieri.

“Il ministro non è ancora arrivato?”, chiede ironicamente Cieri. “Qui – rincara la dose D’Ugo – non ci sono i treni ad alta velocità, come nella Pianura padana o a Roma.

Qui le strade sono rimaste quelle che venivano percorse con le carrozze. Abbiamo invitato la Severino a prendere il treno per Chieti.
Unico particolare: qui nell’entroterra vastese la ferrovia non c’è. La benzina costa sempre di più e anche per arrivare in pullman fino al capoluogo ci vogliono 3 ore e mezza. Tra l’altro, la non lontana Castiglione Messer Marino rischia di rimanere isolata perché la strada è franata e potrebbe continuare a farlo”.

“La soppressione del Tribunale – protesta Piluso – è un ulteriore colpo inferto ai cittadini delle zone interne.
I Consigli comunali dei centri del Vastese sono pronti ad approvare una delibera con cui si oppongono alla chiusura della sede giudiziaria di via Bachelet”.
“La Procura e gli altri uffici giudiziari devono essere salvati e attrarre gli altri fori della zona perché il Tribunale di Vasto rappresenta un fondamentale presidio di legalità, importante per combattere le possibili infiltrazioni criminali”.